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Sempre al palo la riforma del catasto

La recente nota di aggiornamento al DEF afferma che, come affermato dal relatore Raffaele Trano in Commissione Finanze alla Camera, “con riferimento alla revisione delle rendite catastali richiesta dalla Raccomandazione della Commissione UE, in questa fase il Governo non ritiene opportuno rivedere nuovamente l’imposizione sugli immobili, in quanto oggetto di numerosi cambiamenti legislativi negli ultimi anni”.

Occorre ricordare che la L. 23/2014 aveva dato la delega al Governo per la  revisione delle rendite catastali al fine di correggere le sperequazioni delle rendite sostituendo, al vano catastale, il metro quadrato quale unità di consistenza per la determinazione del valore patrimoniale degli immobili.

La revisione, da effettuarsi ad invarianza di gettito, prevedeva il coinvolgimento dei comuni e doveva tenere conto delle condizioni socio-economiche e dell’ampiezza e composizione del nucleo familiare.
In estrema sintesi la rendita degli immobili doveva essere determinata in base alla superficie opportunamente valorizzata in base alle loro reali caratteristiche ed alla zona di appartenenza.

L’unico provvedimento ad oggi adottato riguarda il funzionamento delle Commissioni censuarie (D.Lgs 198/2014) ed il termine della delega è scaduto il 27.6.2015.

Nel 2016 il Programma nazionale di riforma (PNR) 2016, ha inserito la riforma del Catasto e la revisione delle rendite catastali tra le proprie priorità, con l’obiettivo di completarlo entro il 2018 ma, come leggiamo nella nota di aggiornamento al DEF, per la sua attuazione si dovrà ancora aspettare.

Stefano Spina